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20 aprile 2022

Zero Impack, la startup che elimina i rifiuti di packaging monouso nel food delivery, stringe una partnership con GUD Milano Bocconi

È partito ad aprile il progetto pilota della startup pre-accelerata di B4i - Bocconi for innovation che favorisce la transizione verso un'economia circolare nel food delivery, attraverso una soluzione di packaging riutilizzabile
In Italia, solo nel 2020, il settore del food delivery ha registrato un aumento del 54% per un fatturato di 1,4 miliardi, contribuendo in modo significativo all’incremento dei rifiuti legati al food packaging

Milano, 20 aprile - Contrastare i rifiuti legati al food packaging è diventata una delle questioni più urgenti nel food delivery, sia dal punto di vista dei maggiori player della ristorazione, sia dal punto di vista dei consumatori. Secondo un’indagine condotta nel 2020 da Just Eat insieme a Lifegate su un campione di 15.000 consumatori, circa il 90% preferirebbe ricevere il proprio cibo in contenitori sostenibili per ridurre il proprio impatto ambientale*. È in questo contesto che nasce Zero Impack, startup pre-accelerata da B4i - Bocconi for innovation che ha la missione di eliminare i rifiuti di confezioni packaging monouso nel food delivery attraverso un servizio di reusable packaging as-a-service che prevede la fornitura di contenitori riutilizzabili, il ritiro dei contenitori usati, un servizio di lavaggio e sanificazione e, infine, la restituzione di contenitori puliti pronti per il riuso.

A testare per primi questo sistema sono gli studenti dell’Università Bocconi di Milano e gli avventori di GUD Milano Bocconi, uno dei sette locali del Brand GUD aperto a settembre 2020 e situato proprio nella struttura che ospita l’università e il campus milanese.

Come funziona Zero Impack?

Per usufruire del servizio offerto da Zero Impack è necessario registrarsi sull’applicazione dedicata che fornirà un codice QR personale. Al momento del ritiro dell’ordine, gli avventori del ristorante dovranno solo chiedere di poter ritirare il pasto nei contenitori Zero Impack mostrando il loro codice. L’utente potrà godersi il pasto e restituire il contenitore entro 7 giorni presso il locale, dove si ripeterà il processo di scansione del codice QR per certificare l'avvenuta resa. Qualora l’utente non lo riconsegnasse entro il termine prestabilito, riceverà un link per l’acquisto del contenitore, che a quel punto diverrà di sua proprietà. Per ogni utilizzo di Zero Impack si accumula 1 punto e, già dopo 3 punti, si avrà diritto ad un reward, come un caffé o uno snack gratuito.

Una soluzione di reverse logistics e sanificazione

La startup, fondata nel 2021 da Irene e Giulio Simone, offre agli esercenti nell’ambito della ristorazione una soluzione che permette loro di riutilizzare gli imballaggi in modo da non generare rifiuti e favorire la transizione verso un’economia circolare. Il packaging di Zero Impack, oltre a svolgere la sua funzione primaria, diventa un asset intelligente che raccoglie dati e genera valore.

Attraverso una piattaforma digitale messa a disposizione dei clienti, infatti, è possibile gestire e ottimizzare l’inventario, avere visibilità delle scorte, tracciare, localizzare e monitorare lo stato dei contenitori, il tutto in tempo reale. Il sistema, inoltre, è in grado di misurare l’impatto ambientale del servizio, come, ad esempio, la quantità di CO2 risparmiata. Le informazioni e i dati così raccolti attraverso i contenitori possono fornire alle attività supporto decisionale e strategico per l’efficientamento di ciascun passaggio.

Food delivery, un settore in rapida e costante crescita

Il rapido aumento dei rifiuti legati al food delivery in tutta Europa e l’impiego di packaging alimentare monouso ha spinto la Commissione Europea ad intraprendere azioni concrete per fronteggiare il problema e a introdurre nelluglio 2021 la Single Use Plastic Directive, una direttiva che vieta agli stati membri l’utilizzo di determinati prodotti in plastica usa e getta, tra cui piatti, contenitori alimentari, posate e cannucce. Inoltre, solo nel 2020 il settore del food delivery ha registrato in Italia un aumento del 54% per un fatturato di 1,4 miliardi, contribuendo in modo significativo all’incremento dei rifiuti legati al food packaging[1].

I principali attori della ristorazione sono chiamati ad affrontare nuove sfide, da un lato, per soddisfare la domanda crescente del servizio di delivery legata anche all’evoluzione digitale, dall’altro, per supportare la sostenibilità delle attività commerciali. - Racconta Irene Simone, Co-Founder di Zero Impack - La collaborazione con GUD Bocconi nasce dal desiderio di sperimentare un sistema di reverse logistics e sanificazione in linea con le direttive europee capace di aiutare le imprese a ridurre al minimo l’impatto ambientale derivato dai servizi di take away e food delivery”.

Maggiori informazioni su Zero Impack sono disponibili sul sito https://www.zeroimpack.com/.

[1] Non si ferma la crescita dell’eCommerce di Food&Grocery in Italia, osservatori.net, https://www.osservatori.net/it/ricerche/comunicati-stampa/crescita-ecommerce-food-grocery-in-italia, 7 luglio 2021